Cecamariti
Onore ai nonni e alla loro cucina povera di una volta!
Se non fosse per la nonna del mio compagno, non avrei mai scoperto questo magnifico piatto!
Eppure è davvero sconvolgente come a poca distanza, oltre al dialetto cambi anche la cucina...mio nonno che ha più di 80 anni non lo ho mai sentito nè mangiato, eppure siamo sempre in Salento!
Il mondo è bello perchè è vario; meglio tardi che non scoprirle mai certe cose!
Difficile fare una foto che rendesse bene perchè questo miscuglio di verdure, legumi e pane non ha un aspetto all'altezza del suo incomparabile sapore!
Sicuramente vi chiederete il perchè di questo nome, ma non l'ho inventato io e sinceramente l'origine mi è sconosciuta. Tra le diverse versioni quella che preferisco prende come spunto la capacità delle donne salentine di prendere i mariti per la gola, ed attribuisce al piatto dei poteri addirittura afrosidiaci e un gusto talmente buono da rendere i mariti ciechi di fronte a qualsiasi richiesta delle mogli.
Come piatto unico per due persone o come antipasto caldo per 5 persone occorreranno:
- 500 grammi di cime di rapa
- 180 grammi di ceci lessi
- friselle sbriciolate o pane raffermo
- olio
- un cucchiaio di farina
- sale
- peperoncino
Lavate la verdura, eliminando le foglie più dure e conservando solo i fiori e le foglie più tenere.
Lessate la verdura in acqua bollente.
Intanto in una padella capiente friggete in abbondante olio le friselle sbriciolate grossolanamente, o il pane ridotto in piccoli pezzi, aggiungete i ceci, il peperoncino e appena saranno pronte anche le verdure.
Cuocete e far insaporire il tutto per 10 minuti, aggiungere una spolverata di farina per rendere il tutto un po' "cremoso" e servire caldo!
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